Vi è mai capitato di ricevere una telefonata pubblicitaria su un numero che non avete mai dato a nessuno?
Magari proprio mentre stavate facendo qualcosa di importante, o forse, come è capitato a me, su un numero che nessuno conosce. Nel mio caso, la SIM è recente, ha 3 mesi circa di vita ed è utilizzata esclusivamente per il traffico dati installata in un router che sta in soffitta il cui numero – per ovvie ragioni – non ho motivo di divulgare a nessuno. Eppure, quelle chiamate moleste continuano ad arrivare. Come è possibile?
Le telefonate pubblicitarie indesiderate sono una piaga che molti di noi conoscono fin troppo bene. Aziende di telemarketing, spesso operanti al limite (o oltre) della legalità, usano tecniche sempre più aggressive per raggiungere il maggior numero di persone possibile. Ma come riescono a ottenere i nostri numeri di telefono? In molti casi, si tratta di numeri che sono stati riassegnati o condivisi illegalmente, spesso senza che ce ne rendiamo conto. Queste chiamate non richieste non solo ci disturbano, ma mettono in discussione il rispetto per la nostra privacy.
Violazione delle regole e del buon senso
Non è solo una questione di fastidio, ma di principio. La normativa, in particolare il GDPR, dovrebbe proteggerci da queste pratiche scorrette. Eppure, troppo spesso aziende senza scrupoli riescono a trovare falle nel sistema. E noi ci ritroviamo a rispondere a chiamate che non abbiamo mai autorizzato, provenienti da numeri che non dovrebbero essere in possesso di questi operatori. Ma la domanda resta: cosa si sta facendo per fermare questa invasione?
Fortunatamente, negli ultimi anni sono state introdotte diverse misure sia a livello europeo che italiano per arginare il problema delle telefonate non richieste. Cercando in rete ho scoperto che
il GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) dal 2018 impone regole severe sull’uso dei dati personali, richiede il consenso esplicito per ogni forma di contatto di marketing. Le aziende che violano queste regole rischiano multe pesanti, ma purtroppo non tutte rispettano queste disposizioni.
Il Registro Pubblico delle Opposizioni, in Italia, permette ai consumatori di dichiarare di non voler ricevere chiamate promozionali. Dal luglio 2022, questo sistema è stato esteso anche ai numeri di cellulare. Tuttavia, non tutti i call center rispettano l’obbligo di consultare questo registro, continuando a molestare con offerte non richieste.
In tema di Sanzioni e controlli l’Autorità Garante per la Privacy ha intensificato i controlli sulle attività di telemarketing illegale, infliggendo sanzioni a chi viola le normative. Tuttavia, alcune di queste attività continuano, soprattutto quando i call center operano da paesi esteri, al di fuori della giurisdizione italiana e La Direttiva ePrivacy, attualmente in fase di aggiornamento a livello europeo, mira a rafforzare ulteriormente la protezione dei consumatori contro le chiamate pubblicitarie non richieste. Una volta attuata, si spera che la situazione migliori ulteriormente.
Anche se qualcosa si sta muovendo a livello legislativo e tecnologico, il problema non è ancora del tutto risolto. Cosa possiamo fare nel frattempo? Poco, pochissimo.
- Iscriversi al Registro delle Opposizioni è un primo passo fondamentale.
- Segnalare i numeri molesti alle autorità competenti può aiutare a tenere sotto controllo queste pratiche scorrette.
- Utilizzare app e servizi di blocco delle chiamate spam per limitare le chiamate indesiderate.
E voi, come affrontate questa situazione? Ricevete spesso chiamate non richieste? Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate o se avete trovato un modo per difendervi da questa invasione costante! Perché, lo ammetto, queste telefonate non richieste stanno cominciando davvero a stancarmi.
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