3 Set 2018
Anche Canon, secondo le indiscrezioni trapelate in rete, starebbe per entrare nel settore delle mirrorless Full Frame. Il nuovo sistema, chiamato EOS R, non potrà montare direttamente le lenti EF ma attraverso un adattatore.
Eccole le principali caratteristiche che se ne deducono:
Sensore: 30.3 megapixel utili
Tipo di immagine: JPEG, RAW (14 bit), C-RAW
Mirino elettronico: OLED
Pannello LCD: 3.15″ da 2.1 milioni di punti, touch screen
Punti di autofocus: 5,655 points
Gamma autofocus: EV da – 6 a 18 stop
Sensibilità ISO: da 100 a 40000 (estesa: da 50 a 51200-102400)
Velocità otturatore: da 1/8000 a 30 secondi, posa bulb
Raffica: fino a 8 fotogrammi al secondo (con autofocus continuo AF: fino a 5 fotogrammi al secondo)
Video: 4K 30p, full HD 60p, HD 120p
Batteria: LP – E 6 N / LP – E 6 (LP – E 6 non può essere ricaricata via USB)
Supporto di memoria: SD / SDHC / SDXC card
Autonomia della batteria: 370 scatti standard di misurazione CIPA
Dimensioni: 135.8 x 98.3 x 84.4 mm
Peso: 660 grammi con batteria e SD card
Quindi, una sola macchina e non due: questo vorrebbe dire che Canon ha deciso di non seguire pedissequamente la strategia Sony (come fatto da Nikon), che prevede un macchina intorno ai 20-25 megapixel e una a risoluzione quasi doppia, intorno ai 40-45.
Una delle notizie più attese riguarda il supporto di memoria: Canon ha optato per l’SD in tutte le sue declinazioni, contrariamente alla discussa decisione di Nikon di suppportare solo le più performanti ma più costose XQD. Un’altra informazione riguarda l’autonomia secondo gli standard CIPA: ci si assesta a 370 scatti, non distante dai 330 dichiarati da Nikon per la Z. Anche se va detto che lo standard CIPA non rappresenta l’autonomia ottenibile nell’uso reale, che è più alta.
Credits: dday.it
8 Mar 2018
Giornata intensa di lavoro a Milano ma da casa giungono notizie che il corriere è passato lasciando un pacco che a quanto pare non è gradito “proprio a tutti”. O forse credeva essere un giocattolo destinato a finire nelle sue manine curiose?
Non vedo l’ora di aprirlo e provarlo. Quasi quasi mi vien voglia di fare la diretta dell’unboxing.
Fossi in voi domani mattina rimarrei collegato qui sul blog oppure qui 🙂
19 Ago 2015
Indecisi sulla scelta della vostra prossima 4K? Ecco un (noiosissimo ma utile) test che vi chiarirà le idee.
Cosa sceglierei io? L’ho già fatto qualche mese fa 🙂
18 Mag 2015
Con l’arrivo della Blackmagic Production Camera l’intero ecosistema tecnologico del mio studio ha subito un terremoto dal quale pare difficile riprendersi. La camera infatti, con tutti i suoi mille benefici e migliorie, porta con se anche una ventata di innovazioni collaterali che rendono tutti gli accessori più classici obsoleti se non addirittura incompatibili. Cavi, adattatori, accessori vari: alcuni funzionano, altri no.
Ma come accennato, i vantaggi di questa strepitosa macchina da presa sono così tanti da rendere l’aggiornamento qualcosa che “prima o poi andava fatto” 🙂
Tra questi, quello forse più evidente è il reparto ottiche. Vero è che la BMPC viene fornita con attacco EF (fantastico!) grazie al quale tutte le ottiche Canon continuano a svolgere il loro eccellente lavoro. Purtroppo però bisogna fare i conti con il sensore Super 35mm che al di là della risoluzione 4K e dell’incisione d’immagine che ti fa chiedere “come ho fatto a vivere senza?” presenta un imprevisto contro il quale fare spallucce non basta: sto parlando del crop-factor.
La BMPC viene fornita di attacco EF ma il sensore che monta è più piccolo del corrispettivo Full Frame di Canon pertanto l’inquadratura subisce un ritaglio con un rapporto di 1,2 a 1.
Per intenderci, mentre un sensore Full Frame [FF] è pari 36mm x 20.3mm (41.3mm di diagonale) il sensore Super 35 [S35] è ridotto a 24.9mm x 14mm (28.5mm di diagonale).
In termini pratici il mio amato Canon EF 35mm si tramuterà in 42mm.
Ma non dobbiamo disperare: il sensore Full Frame 135 infatti è un sensore fotografico ed è assolutamente normale verificare una consistente riduzione di ritaglio in ambito cinematografico. Quando paragonato ad una tradizionale macchina cinematografica di fascia alta non vi è alcuna riduzione, nessun crop-factor. Le DSLR come la 5D ci hanno dato una falsa percezione di ciò che necessitiamo. Inoltre non dimentichiamo che i sensori cinematografici S35 di queste dimensioni ottengono migliori risultati in termini di profondità di campo e in situazioni di scarsa luminosità. Infine, sono comunque sensori di gran lunga più grandi del 16mm (anche i sensori micro 4/3 lo sono) utilizzato in innumerevoli film hollywodiani.
Come posso ottenere risultati simili al mio Canon 16-35 f/2.8 con la BMPC? Forse utilizzando un grandangolo più spinto come il 12mm o peggio, il fish-eye.
La soluzione migliore potrebbe essere il passaggio dalle ottiche fotografiche a quelle cinematografiche. Questa scelta porterebbe vantaggi non solo sulla focale ma anche nella gestione del diaframma fluido direttamente sulla ghiera. Ho dato un’occhiata ai listini e i costi esorbitanti mi hanno fatto cadere dalla sedia. Certamente, il noleggio è un’alternativa della quale faccio già buon uso. Ma per le produzioni low-budget di tutti i giorni la faccenda è un po’ più complicata.
Girovagando in rete ho scoperto l’esistenza di una serie di lenti espressamente cinematografiche di buona qualità (ovviamente lontane dalle Zeiss) a costi assolutamente popolari, prodotto da un’azienda Coreana, Samyang.
Non è un mistero della mia più totale diffidenza nei confronti di qualsiasi prodotto coreano ma la necessità mi obbliga a chiudere un occhio ed approfondire il discorso. Samyang che mi ricorda un’altra azienda coreana nel nome e nel logo ma che non ha nulla a che fare con essa, produce ottiche fotografiche di media qualità e prezzo aggressivo in formati che variano dai 7mm fish-eye ai 1600mm super tele. In parallelo, le stesse focali (questa volta si parte da 8mm fino a 85mm) vengono proposte in formati cine.
Interessanti anche prezzi, sempre sotto i 600 euro, che in ambiente Canon è pura utopia.
La tentazione è forte, inutile scriverlo… 🙂