Il tempo dei nastri

Il tempo dei nastri

C’è un suono che appartiene a un’altra epoca, ed è quello del nastro che gira dentro una videocassetta Mini-DV. Un fruscio regolare, quasi ipnotico, che oggi sembra un reperto d’archeologia audiovisiva.

Negli ultimi giorni mi è capitato di rimettere mano a queste piccole cassette per digitalizzare vecchi filmati di un cliente. E mi sono trovato di fronte a una verità semplice ma innegabile: il tempo, sui nastri, si vede e si sente.
L’umidità, la polvere, le registrazioni sovrapposte, i drop di segnale: ogni difetto è una ruga del tempo impressa sulla memoria magnetica. Alcune cassette si rifiutano di partire, altre si bloccano a metà come a dire “lasciami riposare, ho già dato”.
Eppure, quando il video finalmente parte e l’immagine appare, anche se tremolante e impastata, succede qualcosa. Il passato torna a vivere. Ci sono persone che non ci sono più, luoghi che non esistono più, sorrisi che sembrano voler uscire dallo schermo.
E capisci che non è solo un lavoro tecnico, ma quasi un atto di cura.

In un’epoca in cui i ricordi si salvano in cloud e si cancellano con un click, quelle cassette ci ricordano che la memoria fisica ha un suo valore, fragile ma autentico. È come se il tempo stesso fosse inciso nel nastro, e ogni piccola imperfezione raccontasse la sua storia.

Curiosamente, ho notato che i nastri Video8, pur essendo più vecchi, resistono meglio dei Mini-DV. Forse perché erano analogici, meno “precisi” ma più indulgenti. Un po’ come le persone: chi non pretende la perfezione, alla fine, dura di più.Alla fine di ogni acquisizione, quando sul monitor compare il file finalmente salvato, penso sempre la stessa cosa: non stiamo solo recuperando un video, stiamo traducendo il passato nel linguaggio del presente.
E chissà, magari un giorno qualcun altro farà lo stesso con i nostri dischi rigidi, cercando di capire com’era “il tempo dei file”.

Per ora, mi accontento di questo piccolo viaggio tra i nastri. Un promemoria magnetico che il tempo non si può fermare — ma si può, ogni tanto, riavvolgere.

Enlight – Le migliori App per il fotoritocco su iPad

Enlight – Le migliori App per il fotoritocco su iPad

Enlight è un’app facile da usare che consente di creare bellissime art fotografiche con iPad Pro.

Enlight ha vinto quest’anno l’Apple Design Award (e l’App of the Year 2015) per la fusione di funzioni di base di fotoritocco e bellezza. L’app consente di creare progetti grafici con fotografie e idee artistiche, come la sovrapposizione delle immagini e l’uso della doppia esposizione.

Con Enlight il controllo è selettivo su tono e colore. Ha un mascheramento incorporato in ogni strumento in modo da poter fondere gli effetti. Utilizza le sfumature bicolori e produce foto monocromatiche con la conversione di foto in bianco e nero. Oltre a modificare la foto, gli utenti di Enlight possono creare effetti pittorici e convertire un’immagine in street art o schizzi, sovrapporre due foto per produrre un effetto a doppia esposizione e altre modalità di fusione.

È possibile salvare il progetto è riprenderlo in seguito.

ADVA Soft TouchRetouch – Le migliori App per il fotoritocco su iPad

ADVA Soft TouchRetouch – Le migliori App per il fotoritocco su iPad

Sebbene questa app non sia un tradizionale software di fotoritocco, TouchRetouch è perfetto per risolvere un problema specifico: rimuovere oggetti indesiderati dalle foto.

Con € 2,29, TouchRetouch consente di rimuovere linee elettriche e graffi, imperfezioni della pelle e oggetti creati dall’uomo come i segnali stradali – in pratica, consentirà di rimuovere qualsiasi cosa si desideri.

Recrop – Le migliori App per il fotoritocco su iPad

Recrop – Le migliori App per il fotoritocco su iPad

Recrop (precedentemente AntiCrop) è un’altra semplice ma efficace app per iOS di ADVA Soft che consente di espandere le immagini (in base al contenuto dell’immagine, quindi funziona meglio con sfondi uniformi come cielo, spiaggia ed erba), ritaglia o raddrizza immagini, capovolge e ruota tutto dal telefono e assicura la composizione giusta prima della condivisione. Per soli € 1,99 Recrop dà una seconda possibilità alle foto scattate con un’interfaccia utente dal design semplice e intuitivo.

Pics’Art – Le migliori App per il fotoritocco su iPad

Pics’Art – Le migliori App per il fotoritocco su iPad

PicsArt Photo Studio è principalmente un editor fotografico gratuito e un creatore di collage, ma è anche un fantastico strumento per il disegno ed è appena stata rilasciata una nuova funzione di pennelli che se usata bene può aggiungere un tocco fantastico e surreale alle fotografie.

PicsArt Brushes dà accesso a oltre quattro milioni di adesivi gratuiti, 15 diversi colori al neon, un pennello punteggiato e pattern e un semplice pennello colorato da “spazzolare” nelle foto con un semplice tocco. È possibile applicare una gamma di effetti e, anche se alcuni sono molto poco attraenti, ci sono anche alcuni effetti delicati.