Cercando tra le “vecchie glorie” ho rispolverato questa Polaroid. Pensando al mondo dei Social – Instagram per primo – e a quanto abbia ereditato da questa macchinetta, mi sono chiesto “chissà se oggi è ancora possibile recuperare qualche cartuccia fotografica e dare nuova vita a questa scatoletta?”.
Inutile dire che è bastata qualche ricerca sul web affinché la scoperta del giorno si materializzasse davanti ai miei occhi.
Come dire: anche se Polaroid prima e Sony più tardi hanno chiuso i battenti alla produzione delle famose “instacamera” e spento ogni speranza a chi sperava di poter utilizzarle fino alla morte, ecco che un “progetto” ambizioso quanto all’apparenza impossibile ha invece permesso che la magia non si spegnesse. Si tratta di un negozio on-line che partendo dall’idea di poter stampare gli scatti realizzati con il proprio smartphone, ha esteso l’offerta verso l’impossibile (appunto) permettendo l’acquisto di cartucce compatibili Polaroid.
Qualche click alla ricerca della giusta cartuccia e l’ordine è fatto, non vi pare? 🙂
E per chi non avesse mai avuto l’opportunità di possederne una, lo store vende (usate, ma con cura) veri modelli di Polaroid, per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Era il lontano 2005 quando arrivò come un fulmine a ciel sereno. Così inaspettato – in termini di funzionalità – che la difficoltà più grande fu quella di capirne la concettualità su cui si basava ancor prima di imparare ad usarlo concretamente.
Il versioning, l’approccio al RAW con la facilità del Jpeg, le modifiche non distruttive, la correzione di gruppo e lo stack: Aperture portò con sé una ventata di novità così potente da lasciare alle spalle panico e sconcerto, specialmente ai diretti competitor (leggi: Adobe) i quali impiegarono non meno di due anni prima di riuscire ad accendere le proprie fotocopiatrici ed avviarsi alla copia carbone mal riuscita di ciò che avrebbe altrimenti potuto causare loro grandi grattacapi.
Ma purtroppo la storia ci dimostra che non sempre le ciambelle escono col buco. E infatti, dopo la prima a tratti complicata release, i piani alti di Cupertino decisero di radere al suolo l’intero team di sviluppo e dare le chiavi alla squadra di Motion e Shake per il restyling della versione 2.0 la quale non si fece attendere troppo con l’interfaccia così migliorata e semplificata da far innamorare migliaia di utenti, compreso il sottoscritto.
La concorrenza sempre più agguerrita e lotte interne ostacolarono la crescita di quello che sarebbe dovuto essere e rimanere il leader nel settore. La nostra “camera oscura digitale” venne così aggiornata nel 2010 per la terza volta con poche novità, rappresentate da povere e contraddittorie funzioni di condivisioni “social” che poco avevano a che fare con la fascia professionale verso la quale Aperture era stato originariamente pensato.
Adobe, con un Lightroom sempre più potente e ben integrato al resto della famiglia di prodotti non concesse spazio agli avversari. Complice la presenza in entrambi gli ambienti Mac e PC e la facile reperibilità attraverso vie non sempre legali, esso convinse sia l’amatore che il professionista.
La storia di Aperture si conclude con pochi, sparuti aggiornamenti centellinati qua e là nel corso degli ultimi 3 anni, fino ad oggi, giorno in cui Apple dichiara ufficialmente “chiusa” ogni attività di sviluppo. Oggi la rivoluzione dei device tascabili miete un’altra vittima a favore di “App” più semplici e minimaliste: con l’imminente uscita di OSX Photos il prossimo settembre c’è da supporre quindi che nemmeno il fratellino iPhoto stia passando notti tranquille.
E a noi che da tempo siamo migrati al Camera Raw multiscatto di Adobe (così mi piace chiamare l’odiato Lightroom) non resta che dedicare l’ultimo post a colui che ci ha risparmiato ed evitato intere nottate nel correggere migliaia di scatti, uno ad uno aprendo, correggendo e salvando.
Aprendo, correggendo e salvando.
Aprendo, correggendo e salvando.
Aprendo, correggendo e salvando.
Sta per arrivare una nuova sfornata di prodotti Creative Cloud targati Adobe. Ecco l’aperitivo per i maniaci dello scontorno in Photoshop: un filtro di selezione basato sul fuoco fotografico. Ce n’è da leccarsi i baffi non pensate?
Sarà venduta all’asta a Vienna il 22 marzo con un prezzo iniziale di 80 mila euro questa Hasselblad 500 El Data Camera Hedc che venne utilizzata dall’astronauta James Irvin sulla Luna durante la missione Apollo 15 dal 30 luglio al 2 agosto 1971 .
Apple ha rilasciato la versione aggiornata dei codec video QuickTime introducendo – finalmente – nuovi formati.
L’aggiornamento aggiunge i seguenti codec video :
Apple Intermediate Codec
Apple ProRes, AVC-Intra
DVCPRO HD, HDV, XDCAM HD / EX / HD422
MPEG IMX
Uncompressed 4:2:2.
I codec permettono a QuickTime di importare o riprodurre ulteriori formati multimediali, tra cui .wmv, .divx, .mpeg, .mxf.
Final Cut Pro X è in arrivo con l’aggiornamento “natalizio” più corposo di sempre.
E mentre tutti parlano solo dell’introduzione alla compatibilità con il formato 4K per i nuovi Mac Pro, le novità e le migliorie sotto il cofano sono davvero tante, a partire dalle librerie che (finalmente!) gestiscono eventi e progetti in un unico pacchetto.
Ancora invariata la sezione di correzione colore, ancora prive di parametri di animazione su keyframe (imbarazzante).
Questa la lista delle novità:
Prestazioni di riproduzione ed elaborazione ottimizzate con dual GPU sul nuovo Mac Pro.
Controllo video fino a 4K tramite Thunderbolt 2 e HDMI su computer Mac selezionati.
Contenuto 4K compresi titoli, transizioni e generatori.
Le librerie consentono di raccogliere più eventi e progetti in un unico pacchetto.
Apertura e chiusura semplificata di singole librerie per caricare solo il materiale necessario.
Possibilità di importare i file multimediali in posizioni interne o esterne alla libreria.
Backup automatico delle librerie su un’unità o un network specificati dall’utente.
Le istantanee del progetto consentono di acquisire velocemente lo stato del progetto per un versioning rapido.
Controlli per la dissolvenza audio in canali audio individuali della timeline.
Possibilità di aggiungere velocità di ritemporizzazione precise inserendole numericamente nella timeline.
Opzione di ritemporizzazione senza ondulazione.
Sostituzione e ritemporizzazione in un passo.
Dimensioni personalizzare dei fotogrammi del progetto.
Modifiche mostrate su tutti i tipi di clip.
Comando “Join Through Edit” per rimuovere i tagli a lametta dai clip nella timeline.
Separazione dell’audio dei clip multi-camera nella timeline per la modifica separata di audio e video.
Modifiche a video o audio nella timeline usando i clip multi-camera come sorgenti.
Strumento Lametta e spostamento audio in tagli a J e L.
Scorrimento dell’audio con tagli a J e L.
Possibilità di nascondere il browser per guadagnare spazio su schermo per la visualizzazione.
Supporto nativo per file .MTS e .MT2S di videocamere AVCHD.
Indicatori multimediali sui clip sorgente.
Prestazioni migliorate per progetti di grandi dimensioni.
Prestazioni migliorate durante la modifica o l’aggiunta di parole chiave in più clip alla volta.
Possibilità di spostare, copiare e incollare facilmente più fotogrammi chiave.
Opzione di animazione lineare con effetto Ken Burns.
Stabilizzazione immagine migliorata con la modalità Tripod e InertiaCam.
Importazione di foto dai dispositivi iOS.
Controlli della qualità di riproduzione e proxy accessibili dal menu di visualizzazione.
Supporto per i metadati di immagini verticali o orizzontali nelle immagini fisse.
I parametri effetto, font e dimensioni di testo sono adesso inclusi nei metadati XML.
Supporto migliorato per l’aumento dei contenuti multimediali e la modifica durante acquisizione.
FxPlug 3 con interfacce personalizzate e supporto per dual GPU.
API per le operazioni personalizzate di condivisione mediante software di terze parti.
Condivisione diretta su YouTube con risoluzione 4K.
Condivisione diretta sui siti cinesi di video Youku e Tudou.